Ho preferito mettere dei numeri arrotondati.
Secondo i giornali, negli anni 2013-2021, ci sono stati circa quaranta crimini (morti e feriti), per anno, a Marsiglia, soprattutto a causa della droga, con delle differenze minime (30 crimini nel 2017, circa 45 nel 2016).
Avevamo già conosciuto un aumento importante nel 2022, con circa 75 crimini, ma l’anno 2023 è stato il peggiore anno rispetto alla criminalità, con un totale di 160 crimini, di cui 50 morti, quasi tutti uccisi con un’arma
da fuoco. 50 morti in un anno fanno quasi un
a morte a settimana.
La procuratrice di Marsiglia ha
tenuto a dicembre una conferenza sul tema della criminalità a Marsiglia e ha parlato del “narcobanditismo” (neologismo utilizzato in Francia da anni) e dei “narcomicidi” (un nuovo neologismo, inventato dalla procuratrice).
Il 90% degli omicidi è la conseguenza diretta di una guerra tra due
bande nemiche di venditori di droga, di cui i capi sono all’estero e quindi difficili da localizzare dalla
polizia, ma anche dai loro nemici. E così la situazione si prolunga.
Ci sono a Marsiglia 90 posti di vendita di droga e i banditi guadagnano decine di
migliaia di euro al giorno. Le vittime e i criminali sono, anno dopo anno, più giovani. Sono venuti a Marsiglia per arricchirsi rapidamente e facilmente. A volte hanno risposto a un annuncio sui social. Molti sono caduti velocemente in una spirale di debiti, di violenza e di morte. Le vittime, sempre più numerose, sono, a volte, innocenti. Ad esempio, una giovane donna è stata uccisa a settembre nella sua
camera, da una pallottola
vagante.
La situazione a Marsiglia, oggi, assomiglia molto alla situazione di Napoli negli anni 2000 o a quella della città di
Messico oggi.
Oggi, secondo un
professore di diritto, “A Marsiglia la situazione non è fuori controllo, ma non è neanche sotto controllo.”
Ho un pensiero per tutta la gente marsigliese che ha comprato un
appartamento in un luogo diventato pericoloso nel corso degli anni, che vivono ora nella paura e che non possono vendere il loro bene perché i clienti per vivere qui non ci sono, e che non hanno più i soldi per andarsene in un altro luogo.
Colmo del colmo, alcuni abitanti devono ottenere l’autorizzazione per poter entrare nel loro edificio perché l’entrata è diventata un
supermercato della droga.
Ho anche un pensiero, ma di un altro tipo, per i clienti di questi posti di vendita e che sono responsabili al primo grado di questa situazione.
Due anni fa, non abitavamo ancora
in Provenza, il GPS mi ha
fatto perdere tra le vie di Marsiglia. Ho attraversato dei quartieri inquietanti. Non avrei voluto vivere qui. Ed era di giorno!
La situazione nella Vaucluse non è tanto buona. Siamo in un dipartimento t
ra i 75
e i 100 punti
di vendita di droga e c'è tanta violenza ad
Avignone. In Alta-Savoia, il numero era tra 25 e 50. La situazione delle Bocche del Rodano, la situazione di alcuni arrondissement di Parigi e la situazione del dipartimento del Rodano con Lione, sono le peggiori in
Francia, con più di 125 punti di vendita.