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Sono francese e scrivo per migliorare il mio italiano.
Le parti in grassetto sono state corrette grazie a Sabrina.

CHAMONIX MONT-BLANC


Queste ultime settimane, ho letto molti articoli sul calore. Ho visto tante mappe della Francia o della regione, con delle misure della temperatura, dei paragoni tra quest’anno e l’anno scorso, dei grafici sull’evoluzione della temperatura media in un secolo… ho anche visto delle informazioni dei negazionisti e dei complottisti per i quali “non fa caldo, tutto è normale” e se fa caldo “non fa troppo caldo”!

Allora, Sabrina, oggi, vorrei parlarti di una situazione locale, e non dare dei numeri sulla temperatura nel paese o nella regione, ma parlare di una sola città vicina: Chamonix-Mont-Blanc.

Chamonix è una stazione sciistica a sessanta chilometri da me, a volo d’uccello, proprio vicina del traforo del Monte-Bianco, e dove ci sono diversi ghiacciai e sentieri.
A Chamonix, si vedono dei problemi che non hanno niente a che vedere con i soli numeri. Sono dei problemi reali, concreti e che hanno un effetto sugli abitanti e sui turisti.

Tutti i ghiacciai si sciolgono.

Per esempio, sul ghiacciaio « La Mer de glace » (“Il mare di ghiaccio”) possiamo misurare, un giorno di grande calore, la diminuzione dello spessore del ghiaccio: venti centimetri al giorno. Certo lo spessore del ghiacciaio è importante, tra centocinquanta metri a trecento metri, secondo il posto, ma comunque, venti centimetri persi, al giorno, su tutta la lunghezza, sono molti.


In quaranta anni, « Le glacier des Bossons » (“il ghiacciaio des Bossons”) ha perso più di un chilometro di lunghezza. Oggi, alla fine del ghiacciaio, c’è un lago glaciale che non c’era alcuni anni fa. Questo lago era un pericolo per gli abitanti. Da una parte, l’acqua avrebbe potuto passare sotto il ghiacciaio e fare una piena nel fiume nella valle e, da un’altra parte, il peso del lago avrebbe potuto fare crollare le rocce sotto. Il municipio ha fatto slargare il fiume e, oggi, il livello del lago è più basso di prima. A giugno, era più basso di due metri e ad agosto è più basso di solo un metro perché il ghiacciaio si scioglie e il lago si riempie più velocemente di quanto si svuota, ma, secondo il sindaco, il problema è sotto controllo.

Sotto « L’aiguille du Midi » (“L’ago del mezzogiorno”), c’è un ghiacciaio che minaccia di crollare sugli alpinisti, come è successo in Italia, a Marmolada, un mese fa.

Non ci sono dei problemi solo sui ghiacciai, ce n’è sono sui sentieri.

A causa del calore, ci sono delle cadute massi in montagna. Le pietre, e anche le rocce, cadono perché la terra non è più gelata. Sul sentiero per andare sul Monte-Bianco, tutti i giorni, cadono delle pietre, delle rocce grosse come delle lavatrici. (Ho visto le immagini.)
Hanno messo, all’inizio del sentiero, delle persone per sconsigliare di andare più avanti, hanno messo dei gendarmi per parlare a tutti e dire che c’è un grande pericolo, ma la gente ha pagato per le vacanze per andare sul Monte-Bianco e non vuole rinunciare, e molti prendono un rischio per loro e fanno prendere un rischio ai soccorsi. (Se non hanno cambiato idea, le guide francesi non vogliono più andare sul Monte-Bianco con dei clienti, ma ci sono sempre le guide straniere e le persone senza una guida.)

In Francia non amiamo vietare quando si tratta di natura. Ho sentito un sindaco dell’est dire, una settimana fa, che sarebbe impossibile vietare i sentieri in foresta, anche quando c’è un grande rischio di fuoco.
Ho sentito un sindaco di un villaggio di montagna, un mese fa, dire la stessa cosa per il rischio generato dalle pietre.

E ci sono degli incidenti!

L’altro ieri, un giovane di quattordici anni è stato colpito da una pietra sul sentiero del Monte-Bianco. È ferito. È grave. È in ospedale a Grenoble. (Renditi conto Sabrina: va sul Monte-Bianco a quattordici anni. Tra due anni Miriam potrebbe andare sul Monte-Bianco. Se questo non è una prova del cambiamento climatico! Presto, il Monte-Bianco sarà una gita scolastica!)

La prefettura dell'Alta-Savoia ha fatto sapere, stamattina, che pensava di far pagare una cauzione di quindicimila euro alle persone che vogliono andare sul Monte-Bianco. Perché? Per poter pagare i soccorsi. Fino a oggi, i soccorsi sono gratuiti in montagna. Questo vuole dire che sono pagati con le tasse di tutti. E c’è un’altra ragione. La cauzione permetterebbe di pagare, in caso, la sepoltura! Perché ci sono dei morti qui. Non tutti i giorni, ma a volte!

Forse, ti riparlerò di Chamonix. Spero che non sia per parlare di altri problemi gravi, ma di soluzioni.

Questa parte non è stata corretta da Sabrina

Allora, Sabrina, devo dirti due o tre cose.

Il giornalista aveva fatto un errore. Fare pagare una cauzione non era un’idea del prefetto. Era un’idea del sindaco di Saint-Gervais.
Non è finito.
Il sindaco ha detto ieri che era una battuta. Pensa che sia impossibile fare pagare le persone che passano con lo zaino. (Sono d’accordo con lui.) Era una battuta… seria perché aveva fatto i calcoli. 10.000 euro è il prezzo medio di un soccorso in montagna e 5.000 euro e il prezzo minimo per una sepoltura in Alta-Savoia.
Era una battuta… o ha cambiato idea. Ha fatto chiudere due rifugi sulla strada del Monte-Bianco. Così sarà più difficile (perfino impossibile) raggiungere la cima. Il sindaco ha detto “Non è una passeggiata per le persone candidate al suicidio.”

Confermo che le guide francesi non andranno sul Monte-Bianco fino almeno al 15 agosto.

E i sindaci dell’ovest hanno, anche loro, cambiato idea e ora sono pronti per vietare le passeggiate in foresta quando c'è un rischio di fuoco.

Questa pagina è stata modificata il 06/08/2022. (*)